Migranti, la “lunga attesa” della Nave Diciotti: verso una soluzione
Interviene il Garante dei detenuti Mauro Palma che parla di “permanenza forzata” e di “rilevanza umanitaria”. La procura di Agrigento apre un’inchiesta. Cild: “Non possono essere lasciate in acque territoriali italiane persone soccorse da nave italiana”. Unhcr: “Sbagliato, pericoloso, immorale”
ROMA – Quinto giorno in stand by per la nave italiana Diciotti della Guardia costiera italiana, con a bordo 177 persone soccorse in mare. In attesa che venga indicato un porto sicuro di sbarco il caso dell’imbarcazione italiana, tenuta in stallo, è già diventato un caso. Tra i primi ad intervenire il Garante nazionale delle persone private della libertà, Mauro Palma, che dopo aver preso atto del quinto giorno di permanenza forzata dei 177 migranti salvati ha informato le alte cariche dello Stato con le sue valutazioni sul caso. Per il Garante si tratta di un caso di “rilevanza umanitaria”, per questo ha avviato un’interlocuazione istituzionale.
Mentre la situazione sembra in procinto di sbloccarsi, con un possibile sbarco in un porto italiano (Pozzallo), secondo alcune agenzie la procura di Agrigento avrebbe aperto un’inchiesta sul caso. “Auspichiamo che le autorità responsabili autorizzino nel minor tempo possibile l’accesso al porto della nave Diciotti e che siano garantiti alle persone soccorse i loro diritti. Inoltre auspichiamo che vengano accertate, in ogni sede utile, le responsabilità delle autorità coinvolte e che situazioni di questo tipo non si ripetano in futuro” conlude la nota delle organizzazioni. Anche per l’Unhcr “lasciare nel Mediterraneo i naufraghi mentre i governi fanno a gara a chi ha meno responsabilità è sbagliato, pericoloso, immorale”.
Fonte: www.redattoresociale.it