Sanatoria colf e badanti 2009 – Il Ministero gioca con la salute di chi è in attesa di convocazione. Per loro solo codice STP
Fonte: www.meltingpot.org
Il Viminale nega l’iscrizione al SSN ma molte regioni non rilasciano neppure gli STP
Una circolare dal tenore quantomeno discutibile quella diffusa dal Ministero dell’Interno in merito alla possibilità di iscrizione al servizio sanitaraio nazionale per chi è in attesa di perfezionare la procedura di regolarizzazione.
Il Ministero infatti riprende le già ambigue disposizioni imparite dalla Provincia autonoma di Trento nell’interpretare la posizione dei regolarizzandi.
Il testo della circolare prima fornisce una serie di precisazioni assolutamente condivisibili, come il fatto che il contributo versato di 500 euro copre in parte anche la spesa sanitaria, che la presentazione della domanda di emersione rende inespellibili i soggetti in questione, che quindi la loro posizione è assimilabile a quella per cui è prevista l’iscrizione obbligatoria al SSN.
Poi però, la stessa circolare, nel tirare le somme, fornisce indicazioni agli uffici competenti nel senso di procedere al rilascio del codice STP (di cui ovviamente quasi tutti i lavoratori per cui è stata presentata la domanda di regolarizzazione erano già in possesso) e di assistere gli stessi quindi come stranieri temporaneamente presenti.
Il paradosso? Alcune regioni, siccome gli stranieri in fase di regolarizzazione sono in possesso di un lavoro, non considerandoli quindi indigenti, non rilasciano loro neppure il codice STP.
Ricordiamo che l’assistenza legata al possesso di questa tessera è riferita alle sole cure essenziali indifferibili ed urgenti.
Una tale formulazione risulta assolutamente ambigua e pericolosa.
Il Ministero sembra fornire indicazioni in questo senso in seguito alla mancanza del codice fiscale (anche temporaneo) assegnato ai lavoratori.
Ma una cosa è stabilire una iscrizione al SSN utilizzando il codice STP in sostituzione del codice fiscale, altra cosa e ben diversa, è indicare che l’assistenza venga effettuata secondo le modalità riservate agli stranieri temporaneamente presenti, ai quali appunto è garantita una parziale erogazione del servizio.
Anche volendo essere ottimisti, possiamo dire che se anche le intenzioni fossero delle migliori, nel senso cioè di voler garantire una assistenza piena, la scelta di farlo attraverso la tessera STP risulta assolutamente pericolosa ed ambigua
Il Ministero infatti non prende in considerazione le più chiare ed esplicite interpretazioni positive diffuse dalla regione Piemonte e dalla regione Emilia Romagna, che avevano in maniera inequivocabile disposto l’iscrizione con riserva al SSN, come per chi è in attesa di primo rilascio del permesso di soggiorno o in fase di rinnovo, secondo la norma del “salvo buon fine”. L’isrizione sarebbe stata confermata al momento del perfezionamento dell’iter o eventualmente cancellata in caso di non perfezionamento specificando anche che in quest’ultimo caso lo straniero sarebbe tornato ad essere assistito come titolare di codice STP.
Il Ministero poi, con una formulazione altrettanto discutibile prende posizione anche rispetto agli oneri derivanti dalle prestazioni rilasciate che, a differenza di quanto normalmente previsto per chi è assistito con tessera STP, non potrebbero essere rendicontate al Ministero dell’Iterno.
In maniera molto confusa quindi si stabilisce un generico diritto all’assuistenza, che già i regolarizzandi avevano in base proprio al possesso della tessera STP, che da oggi, secondo il Ministero, viene semplicemente confermato, ma non tradotto in una vera e propria iscrizione al SSN nonostante siano già stati versati i contributi per il periodo intercorso tra il 1 aprile ed il 30 giugno e l’Inps abbia anche annunciato l’invio dei bollettini per il pagamento dei contributi anche a chi è in attesa di convocazione.
Si paga quindi, ma non si puoò fruire delle prestazioni?
Confidiamo che il Ministero possa diffondare una interpretazione più chiara delle disposizioni diffuse.
Se la circolare del Ministero avesse voluto garantire, in conformità con la prassi già in vigore in alcune regioni, una piena assistenza sanitaria a chi già paga i contributi per averla, avrebbe potuto formulare diversamente una circolare che lascia spazio a pericolose ambiguità e se letta con chiarezza, tende ad indicare la strada della non concessione dell’iscrizione al servizio sanitario nazionale
– [ Circolare del Ministero dell’Interno prot 8450 del 23 dicembre 2009 ]
Vedi anche:
– [ Sanatoria colf e badanti 2009 – In alcune regioni chi è in fase di regolarizzazione può iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale ]