La rivolta dei neri disperati, schiavizzati dall’andragheta
un segno di speranzacontro l’andragheta?
di don Fredo Olivero migrantes Piemonte
Sono anni che la situazione dei braccianti agricoli immigrati in Puglia, Calabria, Campania, Sicilia è disperata, dominata dalla criminalità organizzata.
Sono decenni che l‘andrangheta in Calabria schiavizza i braccianti locali, prima, e, da qualche anno, africani e cittadini dell’Europa dell’Est.
Rosarno: territorio dominato dall’andrangheta, comune pluricommissariato, dove chi è straniero può solo lavorare in nero e da schiavo, sotto controllo dei capibastone.
E il governo nulla fa per cambiare, appoggiando il clima di violenza, dando ragione ai capipopolo che fino ad oggi hanno sfruttato con cinismo e violenza chi non può ribellarsi.
Invece si ribella con forza,coinvolgendo anche, con gesti disperati, chi è lì per caso.
Ma quando finirà questa violenza del sistema che appoggia, di fatto, la criminalità organizzata che può anche sparare a chi si ribella, nella piena immunità?
Anzi, ci saranno le “forze dell’ordine” che aiuteranno ad allontanare gli immigrati.
E’ con le vittime che se la prende il Ministro Maroni, senza dire che lì lo Stato non c’è più da tempo, che l’ndrangheta può continuare, che non è sotto processo e la sua economia di “sfruttamento del territorio” può continuare,cacciando chi si è ribellato.
La rete di solidarietà delle comunità cristiane e civili non riesce, in questo clima, a contrastare un potere violento ed armato, ma forse riuscirà a dire a qualcuna delle vittime: sono dalla vostra parte, e comportarsi come Cristo che disse “ero straniero e mi avete accolto!”
Guardiamo alle radici del malessere e non solo a chi lo subisce e si ribella.