Tribunale Di Milano: Caritas E Migrantes Concordano Sull’ordinanza (Ii)
MILANO (Migranti-press 7) – A proposito dell’ordinanza del Giudice, di cui nel servizio precedente la Migrantes ritiene che il provvedimento del Comune di Milano non sia legale per molteplici motivi, primo dei quali è che la delibera di un Consiglio Comunale si pone in aperto contrasto con la ben più autorevole e vincolante Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo, approvata nel 1989 e resa esecutiva in Italia due anni dopo; il punto più rilevante di questo testo giuridico è che va sempre tenuto in considerazione il prevalente interesse del fanciullo. Osserva inoltre la Migrantes che “il Comune si mette in contrasto con se stesso, perché la bambina è entrata nella scuola non per il buco della chiave ma a porte aperte per iniziativa dei Servizi sociali del Comune stesso. Dire poi, come di fatto è stato detto, che in tal caso si tratta di ‘favore’ fatto dall’amministrazione comunale e non di un ‘diritto’ della bambina è una meschinità pretestuosa e poco dignitosa”.
Si tratta di un gesto clamoroso di discriminazione che non può non accentuare, e forse esasperare gli umori della gente e pertanto quella pace sociale che, almeno a parole, tutti auspichiamo”.
Si aggiunga – conclude la Migrantes – che altri 350 dei 4.737 bambini extracomunitari si trovano a Milano nella stessa condizione: assisteremo prossimamente, magari come gesto di conversione quaresimale, ad una espulsione di massa dei bambini dalle scuole milanesi?. Per noi era patrimonio acquisto che i minori, – afferma al SIR Oliviero Forti, Responsabile del settore immigrazione della Caritas Italiana – anche senza uno stato giuridico regolare, abbiano gli stessi diritti di tutti. Siamo, infatti, rimasti sorpresi per questa ordinanza che va oltre quello che era un dato acquisito sia sul piano giuridico che politico. Come evidenziato dal Giudice, la circolare era discriminatoria perché i minori non possono pagare uno stato giuridico di irregolarità dei propri genitori. Questo significherebbe trasmettere ai figli una situazione di irregolarità loro malgrado: in quanto minori hanno diritto a godere di una regolare istruzione. Dispiace constatare che sui temi dell’immigrazione ci sono toni esasperati che vanno a colpire anche i soggetti più vulnerabili, come sono i minori che dovrebbero essere sempre tutelati. Questa è una priorità e su questo bisognerebbe investire di più.