“Passi di Pietra” e “Lib(e)ri in Cammino”
PASSI DI PIETRA
Come raccontare ai bambini il dramma dei profughi che giungono nelle nostre città alla ricerca di un futuro migliore? “Passi di Pietra” osa raccogliere questa sfida. Un testo agile, che accompagna con delicatezza e verità i piccoli lettori sulle rotte dei migranti, al seguito della piccola Rama e della sua famiglia: dagli anni sereni (e non così lontani) nel villaggio, all’esperienza della guerra e della fame, alla fatica del viaggio, fino all’arrivo in un nuovo mondo, in una nuova casa, dove poter costruire una nuova vita. Un’opera nata da una collaborazione internazionale tra Margriet Ruurs, autrice di libri per ragazzi residente in Canada, Nizar Ali Badr, l’artista cui si devono le straordinarie creature di pietra che illustrano le vicende della protagonista, e Marina Schirone, che ha curato la traduzione italiana.
Imbattutasi casualmente su internet nella fotografia di un’opera di Nizar, Margriet ne rimase affascinata: «Come possono le pietre emanare tali emozioni? Chi è l’artista capace di dar vita alla solida pietra?». Dopo alcune ricerche, scoprì che si trattava di uno scultore siriano, di Latakia, e comprese che il suo lavoro muoveva in larga parte dall’intento di esprimere i tragici eventi legati all’esperienza della guerra. Nacque allora il desiderio di collaborare alla redazione di un testo ispirato a quelle toccanti figure, formate da ciottoli raccolti nel mare. Marina Schirone, intuendo l’efficacia del racconto nel comunicare uno dei maggiori drammi del nostro tempo, insistette per poterlo tradurre in lingua italiana.
La genesi stessa di “Passi di Pietra” sembra riproporre il nesso «collaborare per costruire», che papa Francesco suggerisce nel Messaggio per la 106ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. «È necessario che impariamo a collaborare, senza lasciarci tentare da gelosie, discordie e divisioni. E nel contesto attuale va ribadito: Non è questo il tempo degli egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone. Per preservare la casa comune e farla somigliare sempre più al progetto originale di Dio, dobbiamo impegnarci a garantire la cooperazione internazionale, la solidarietà globale e l’impegno locale, senza lasciare fuori nessuno». La scelta di mantenere accanto al testo italiano l’originale arabo palesa l’aspirazione ad una società realmente inclusiva e interculturale.
A seguire la presentazione del libro il 26 settembre, e dando voce a ulteriori suggestioni artistiche, verrà inaugurata la mostra “Lib(e)ri in Cammino“.
LIB(E)RI IN CAMMINO
La mostra riprende il percorso del libro “Parole in pietra. Sarà l’aurora”, Genesi Edizione. Gli autori, Nizar Ali Badr, Dario Caprioli e Imma Schiena accompagnano il visitatore in questo viaggio fra le 30 foto e 28 frasi tratte dai testi della poetessa. I sassi di Nizar e le pietre di Dario raccontano, attraverso i versi di Imma Schiena, il viaggio del migrante che è mosso da diverse motivazioni economico-sociali, politiche, da necessità, delusioni, aspettative e speranze di una migliore condizione umana. Ma è spinto soprattutto dal desiderio di sopravvivere alla guerra che toglie la dignità all’uomo e cancella l’identità di un popolo. Un cammino attraverso storie umane, esperienze concrete narrate nelle pietre e nei versi. Pertanto la pietra parla e libera la voce dei più deboli che non riescono a farsi sentire da un mondo divenuto sordo alle loro grida. Vite che si intrecciano con la voce degli autori, sino a divenire un urlo corale e unico di una richiesta di pace che si può avere solo con l’amore. Un amore universale che abbraccia il diverso, che abbatte i confini segnati dai pregiudizi.
Lungo questa presentazione, le pietre sono anche, l’espressione di un dialogo tra due arti differenti, tra due culture differenti: quella orientale e quella occidentale e fra tre autori diversi. Autori che hanno unito sinergicamente la loro passione, la loro arte, il loro credo per una fede comune nell’amore. L’esposizione diventa un veicolo, prendendo spunto dal libro, “Parole in pietra. Sarà l’aurora”, attraverso cui condurre il visitatore ed i protagonisti verso la tanta agognata libertà. E l’aurora è simbolo di questa attesa. “Vienimi accanto, dammi la mano, piccolo. Ti insegnerò a scrivere nel cuore la parola Amore. E sarà l’aurora. In tutto il mondo sarà l’aurora mamma? Sì piccolo mio, su tutta la Terra sarà l’aurora. È già l’aurora”.



