“Non è possibile dare per carità ciò che prima è dovuto per giustizia” Omelia dell’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia
“Mai ci stancheremo di predicare a tutti, con voce alta e forte, che la presenza di tanti immigrati nel nostro Paese è una risorsa positiva, che non va solo accettata, ma valorizzata“. Così si è rivolto Mons. Cesare Nosiglia ai partecipanti al Corso di Alta Formazione per Direttori e Collaboratori Migrantes riuniti nella Santa Messa al Santo Volto.
Il Vescovo ha auspicato un atteggiamento di “solidarietà e prossimità, come si usa tra figli dello stesso Padre celeste e dunque tra fratelli” e ha invitato a “mettere l’accento più su quanto ci unisce, che non sulle diversità”, e a “considerare ogni popolo ed ogni uomo una ricchezza per tutta l’umanità”.
Mons. Nosiglia ha chiesto con forza l’impegno comune per “riconoscere a tutti quei diritti fondamentali, che sono propri di ogni persona umana […]: il diritto alla cittadinanza […]; il diritto al lavoro; alla casa; […] alla scuola […] alla salute e così via”.
Giacché “la solidarietà va di pari passo con la giustizia, – ha affermato con forza il Vescovo – perché non è possibile dare per carità ciò che prima è dovuto per giustizia“.
Infine, il Pastore della chiesa torinese ha ammonito i direttori e i collaboratori Migrantes dicendo: “non dobbiamo mai dimenticare che ogni persona abbisogna di un sostegno morale e spirituale altrettanto e a volte anche più importante di quello materiale, per avere la forza di affrontare situazioni di abbandono, di divisione e di sofferenza”. Per questo ha voluto precisare che “l’accompagnamento deve essere a tutto campo e gli stessi operatori hanno bisogno di una preparazione morale e spirituale, per gestire le relazioni con umanità e fraterna condivisione, badando a tutta la persona e alle sue necessità più profonde”.