Torino per Moria. L’appello: “Evacuate i campi! C’è spazio per tutti, accogliamoli!”
Anche il nostro Ufficio aderisce al Presidio “Torino per Moria” e al suo appello: evacuazione dei campi e accoglienza immediata.
Si è tenuto ieri il Presidio solidale di Torino per Moria davanti alla Prefettura in Piazza Castello. Molte le organizzazioni e le persone che hanno risposto alla chiamata lanciata nelle ultime ore a fronte della tragica situazione in cui versa Moria, il campo profughi dell’isola di Lesbo. Più di 13.000 le persone ospitate in condizioni igienico-sanitarie limite, aggravate dall’attuale pandemia da Covid-19, in un campo pensato per 3.000: ora nuovamente sfollate. Una situazione insostenibile ora diventata esplosiva, come confermato dalle testimonianze dirette giunte dall’isola dal giornalista Cosimo Caridi e dall’attivista per i diritti umani Nawal Soufi.
Il Presidio “Torino per Moria” denuncia la politica europea di esternalizzazione delle frontiere e chiede che l’Unione, con un atto di responsabilità, si faccia immediatamente carico della situazione drammatica di Moria, aprendo corridoi umanitari per accogliere le migliaia di persone attualmente sull’isola. E’ stata perciò consegnata una lettera al Prefetto, dott. Claudio Palomba, che si è impegnato di recapitarla al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno e al Ministero degli Affari Esteri.
Condividiamo di seguito l’appello del Presidio e segnaliamo la prosecuzione dell’attività del Presidio: appuntamento domenica 13 settembre alle 17.00 sul sagrato della Chiesa San Dalmazzo (Via Garibaldi, angolo Via delle Orfane).
Evacuate i campi!
C’è spazio per tutti, accogliamoli!
Presidio per Moria a Torino
giovedì 10 settembre 2020, ore 18.00
di fronte alla Prefettura, Piazza Castello
Presidio informativo
domenica 13 settembre 2020, ore 17.00
sul sagrato della Chiesa San Dalmazzo, via Garibaldi
Nella notte tra l’8 e il 9 settembre u.s. il campo per profughi di Moria, nell’isola greca di Lesbos, è stato distrutto da un gravissimo incendio.
Si tratta di fatti che generano fortissimo dolore, indignazione e rabbia in tanta parte della comunità internazionale.
La catastrofica situazione di Moria si conosce da molto tempo ed è il frutto di molteplici e gravi responsabilità dei governi nazionali e dell’Unione Europea.
Il campo, originariamente realizzato per 3.000 persone, quella notte ne ospitava 13.000. Durante la pandemia di Covid-19 migliaia di persone sono state costrette a dormire in tenda, in ripari di fortuna se non addirittura all’aperto. I presidi sanitari erano del tutto insufficienti e la gente abitualmente faceva code di ore per un piatto di cibo, mantenere le distanze e proteggersi dal virus, in queste condizioni, era del tutto impossibile. Non a caso in questa situazione sono aumentati i contagi e i casi positivi. Tutti gli attori istituzionali hanno visto con i propri occhi degenerare una situazione già in partenza insostenibile e nessuno si è mosso con tempestività ed efficacia.
L’Europa non ha saputo e voluto fare nulla per risolvere la situazione che ora è diventata esplosiva; oggi, con il campo distrutto, migliaia di persone sono in cammino verso il capoluogo dell’isola, aggrediti da gruppi xenofobi e fascisti che cercano da mesi lo scontro violento con i migranti. Migliaia di persone sono senza cibo e ora senza un tetto; in gran parte sono famiglie con bambini in situazioni di forte vulnerabilità.
Questi sono i frutti della criminale esternalizzazione europea delle frontiere.
Chiediamo dunque con forza:
– che vengano tempestivamente evacuati i campi;
– che le migliaia di persone del campo vengano accolte nei paesi dell’Unione europea;
– che in queste ore decisive sia dato libero accesso alle associazioni umanitarie all’isola e a quello che rimane dei campi;
– che si fermino le violenze contro i migranti da parte delle bande neofasciste e che la Polizia greca sia impiegata a tutela delle persone che vengono quotidianamente aggredite da queste ultime.
Comitato Torino per Moria
Hanno sinora aderito: ACMOS, Arte Migrante, Carovane Migranti, Centro Studi Sereno Regis, CGIL Torino, Comitato Arci Torino, Comitato Pace e Cooperazione Internazionale di Chieri, Comunet – Officine Corsare, Fondazione Benvenuti in Italia, Legal Clinic Italia, Oltre la barriera, Pulmino Verde, Rete Welcomig – Asti, Rete 21 marzo – Mano nella mano contro il razzismo, Partito della Rifondazione Comunista – Torino, San Mauro Restando Umani, Senonoraquando?, Ufficio Pastorale Migrantes della Diocesi di Torino.
#EvacuateMoria #MoriaNoGood #LeaveNoOneBehind
Per aderire, scrivere a: carovanemigranti@gmail.com / segreteria@upmtorino.it