Cinema in giardino
Il portone del Distretto sociale Barolo nel mese di settembre si apre alla Città di Torino con la proiezione di quattro film nel giardino di via Cottolengo 24/A. Grazie alla collaborazione con il Cinema Centrale di Torino, l’Ufficio Pastorale Migrantes della Diocesi di Torino ha organizzato quattro proiezioni all’aperto per approfondire il vasto tema delle migrazioni che va ad arricchire il programma di eventi e manifestazioni organizzati per la 106esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che quest’anno la Conferenza Episcopale Italiana ha deciso di celebrare in Piemonte.
Tra le rose, sotto la magnolia, quattro film in rassegna per quattro mercoledì, a partire dal 9 settembre sino al 30.
INGRESSO LIBERO, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA!
09/09
IO STO CON LA SPOSA di Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry, Antonio Augugliaro
Italia, 2014 – 89′
Un poeta palestinese e un giornalista italiano aiutano cinque profughi siriani e palestinesi, arrivati a Milano dopo essere sbarcati a Lampedusa, a raggiungere la Svezia senza essere arrestati dalle autorità. Coinvolgendo allora anche una giovane ragazza siriana con passaporto tedesco, il gruppo inscena un corteo nuziale, visto che “nessuno oserebbe mai fermare un corteo nuziale”. E così, durante il viaggio di quattro giorni tra Milano e Stoccolma, passando per la Francia, il Lussemburgo, la Germania e la Danimarca, i protagonisti raccontano le loro storie e i loro sogni sperando soprattutto in un futuro senza più né guerre né frontiere.
16/09
WAITING di Stefano Di Polito
Italia, 2019 – 70’
Alla vigilia di uno spettacolo teatrale, i bambini di due classi seconde elementari del multietnico quartiere di Porta Palazzo a Torino raccontano l’attesa per il loro saggio di fine anno. È una favola ambientata in questo quartiere e della notte in cui un fulmine colpì la torretta dell’orologio e fece cadere la lancetta dei secondi. L’orologio del mercato si è fermato e tutti vivono in attesa che qualcuno faccia ripartire il tempo. Insieme ai bambini, attendono anche le loro famiglie: c’è chi teme lo sfratto, chi cerca un lavoro, chi vorrebbe far crescere i figli in un mondo più sereno, chi, da richiedente asilo, è aggrappato agli esiti di una commissione. Cosa si può fare per sbloccare il tempo? Forse lavorare sugli ingranaggi, per rendere armonioso il loro lavoro…
23/09
SOLO COSE BELLE di Kristian Gianfreda
Italia, 2019 – 84’
Solo cose belle è la storia di Benedetta, una popolare ragazza sedicenne figlia del sindaco, e del suo incontro con una bizzarra casa famiglia, appena arrivata nel suo piccolo paese dell’entroterra riminese.
La casa famiglia, rumorosa e stravagante, conta un papà e una mamma, un immigrato, una ex-prostituta e sua figlia piccola, un ragazzo in pena alternativa, due ragazzi con gravi disabilità e un figlio naturale. È proprio Benedetta – anche attraverso la sua storia d’amore con Kevin, uno dei ragazzi della casa – a guidarci in questo mondo ai margini, in cui tutti sembrano “sbagliati” o “difettosi”, ma in realtà sono solo davvero umani. Ed è poi l’intero paese, che si prepara con passione alle prossime elezioni comunali, a essere coinvolto e sconvolto da questo incontro, tra momenti divertenti e altri drammatici, tra balli, risa, lacrime, barchette di carta, piadine e sgomberi, finché, in una notte difficile, tutto precipita e sembra perduto. In realtà, al di là delle scelte dei singoli, nulla potrà più essere come prima.
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30/9
SPACCAPIETRE di Gianluca e Massimiliano De Serio
Italia, 2020 – 106’
In una Puglia contemporanea ma che sembra cristallizzata nel passato, Giuseppe e Angela sono una coppia sposata che cresce il piccolo Antò. Con Giuseppe impossibilitato a riprendere il lavoro nella cava dopo un incidente all’occhio, è Angela a dover cercare impiego nei campi come bracciante stagionale, in condizioni proibitive che finiscono per costarle la vita. Padre e figlio rimangono soli, con il piccolo Antò che non si rassegna alla perdita della madre e Giuseppe che deve trovare nuove sfumature al suo senso di paternità. Il tutto trasferendosi da un posto all’altro, intrappolati all’interno dello stesso sistema di lavoro illegale e inumano che ha portato via Angela.