Ancora vittime dell’immigrazione
Il 3 ottobre scorso abbiamo celebrato la sesta Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, istituita per ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà.
Sono di giovedì 29 ottobre scorso due altre notizie di ulteriori vittime dell’immigrazione clandestina. Nei nostri mari continuano a trovare una morte drammatica persone in cerca di una vita migliore.
Nella Manica, un’intera famiglia curda con tre bambini è morta nella traversata. Dall’Iran, passando per Turchia e Italia, avevano raggiunto la Francia da dove volevano arrivare nel Regno Unito, ma il gommone sul quale viaggiavano è affondato. Non è la prima volta che sulla rotta dell’immigrazione illegale Calais-Dover, ultima tappa di rifugiati in viaggio dall’Asia e dall’Africa verso il Regno Unito, si consuma lo strazio del recupero di corpi senza vita. In tre mesi è successo tre volte. Mai prima, tuttavia, l’azzardata traversata del Canale, aveva ucciso una famiglia intera.
Già il 24 ottobre, più a sud nell’oceano atlantico a bordo di un barcone di migranti che dal Senegal si dirigeva verso le isole Canarie, era scoppiato un incendio, causato forse da un’avaria ai motori. Il bilancio è stato drammatico: 140 persone morte. È il più grave naufragio registrato dall’inizio dell’anno.
Scopri di più leggendo gli articoli di Avvenire:
Tragedia nella Manica, famiglia curda con tre bambini muore nella traversata
Il barcone esploso al largo del Senegal: confermati 140 morti
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“Drammi in mare, «corridoi» da allargare, norme da correggere“, di Paolo Naso (Coordinatore di ‘Mediterranean Hope‘, programma migranti e rifugiati della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia).
In calo il numero di migranti che perdono la vita nel mar Mediterraneo, ma il tasso di mortalità rimane elevato, Comunicato stampa della Fondazione ISMU.