I giovani italiani nel vortice dei cambiamenti
La ricerca, promossa dalla Conferenza, indaga un tema molto delicato, ma dal quale non si può sfuggire se si vuole comprendere in che modo la “complessità” del presente incide nella rappresentazione che i giovani hanno della società e delle contraddizioni che essa esprime. La necessità di capire è fondamentale per recuperare la capacità di progettare a medio e lungo termine uscendo dalla logica della “perenne emergenza” , spesso indotta dalla semplificata rappresentazione dei media e utilizzata sovente acriticamente dai decisori politici, che ci costringe a vivere un continuo quotidiano senza sbocco verso il progresso e l!emancipazione; il livello regionale e locale per la costruzione di politiche pubbliche efficaci è un punto centrale di snodo. L!indagine ci consegna un “universo giovanile” molto articolato e complesso nel quale agiscono anche elementi di forte tensione, che possono esprimersi, di fronte alle tante “diversità” con comportamenti, più o meno consapevoli, di intolleranza, ostilità, insofferenza, diffidenza fino ad approdare a forme di xenofobia e razzismo. Un mix di sentimenti e motivazioni non facilmente ascrivibili a categorie predeterminate che intrecciano una molteplicità di dinamiche. Mi riferisco all!influenza delle paure sociali e del sentimento di esclusione, al rischio che l!insicurezza, generata dall!aumento della povertà, si scarichi come rabbia e rancore contro i soggetti più deboli nella competizione per l!accesso al welfare, al ruolo dei media e della “rete”, alle esperienze personali vissute, alle incidenza delle diverse politiche territoriali sull!inclusione sociale, sull!immigrazione, sul contrasto alla povertà, sul sostegno al mondo del lavoro e dell!impresa, sull!istruzione e il diritto allo studio, sulla sanità… Tutte variabili che la ricerca approfondisce, nel tentativo di andare oltre lo stereotipo per restituirci un campione “sincero e veritiero” di quel che si muove nella pancia dei giovani oggi nel nostro Paese.