La Rete per i diritti: «È illegittimo chiudere gli ambulatori agli irregolari»
Fonte: messaggeroveneto.gelocal.it
UDINE. La Rete per i Diritti di cittadinanza del Friuli Venezia Giulia, rappresentata da Gianfranco Schiavone, Pierluigi Di Piazza e Michele Negro, esprime «sconcerto e indignazione per il parere espresso dall’avvocato della Regione Fvg, Enzo Bevilacqua, sulla decisione di chiudere gli ambulatori dedicati ai cittadini stranieri non in regola con le norme sul soggiorno».
«La decisione travisa le disposizioni normative, giungendo paradossalmente alle conclusioni esattamente opposte rispetto alla ratio della norma e ai compiti da essa attribuiti alle Regioni. Va prioritariamente ricordato che tutte le disposizioni in materia di accesso alla salute degli stranieri, anche irregolari, sono rimaste immutate e che ai cittadini stranieri irregolarmente presenti pertanto “sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva”.
Parimenti – continuano i rappresentanti della Rete dei diritti – sono invariate le disposizioni regolamentari contenute nel Dpr 31 agosto 1999 numero 394: “ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno sono comunque assicurate, nei presidi sanitari pubblici e privati accreditati, le prestazioni sanitarie previste dall’articolo 35 comma 3 del testo unico (c.2)”».
«Il legislatore ha stabilito che la Regione possa scegliere quali siano le modalità più efficaci per meglio assicurare il servizio, ma non certo che possa eliminarle. La posizione annunciata dalla Regione, se attuata, determinerebbe una sostanziale violazione della norma. Ma al di là delle considerazioni di carattere squisitamente giuridico, è evidente l’inopportunità dell’e liminazione degli ambulatori pubblici per gli stranieri in condizioni di irregolarità, anche in relazione alle esigenze dell’i ntera collettività locale e regionale per una corretta ed efficiente organizzazione dei servizi sanitari. E’ del tutto evidente, infatti, che l’eliminazione degli ambulatori sanitari specifici per gli stranieri irregolari dirotterebbe tale popolazione verso i servizi di pronto soccorso ospedalieri, cagionando un uso improprio ed un sovraccarico di tali strutture con conseguente perdita di efficienza dei servizi medesimi e dunque danno per l’intera collettività. Invitiamo l’assessore Kosic a rivedere urgentemente la posizione».