Immigrazione, Commissaria Onu: campi rom come in Terzo mondo
Fonte: www.reuters.it
Il commissario Onu per i diritti umani, la sudafricana Navi Pillay, ha criticato oggi il piano per concentrare i rom in campi ufficiali, dicendo che la vista di due campi nella capitale le ha ricordato la situazione dei paesi in via di sviluppo e non quella di una nazione ricca come l’Italia.
Al termine di una visita di due giorni in Italia, Pillay ha invitato governo e media ad affrontare il tema dell’immigrazione non come un problema di ordine pubblico, ma di integrazione sociale.
“La visita dei campi rom di Roma mi ha profondamente turbata. Per un attimo ho pensato di trovarmi in uno dei più poveri paesi in via di sviluppo e non in un paese tra i più ricchi al mondo”, ha detto Pillay in una conferenza stampa, dopo che in mattinata si era recata al campo rom abusivo di via Marchetti e a quello regolare di via Candoni, entrambi alla periferia di Roma.
“Trasferire i rom dai cambi abusivi a quelli ufficiali non è una soluzione adeguata, perchè rimangono isolati dal resto della popolazione e hanno scarsissime opportunità di trovare un lavoro e migliorare la loro situazione”, ha aggiunto il commissario Onu, ricalcando le critiche al piano rom delle autorità italiane emerse stamani da un rapporto di Amnesty International.
“La maggioranza dei rom non è nomade, molti sono cittadini italiani e non vogliono vivere nei campi. Quasi tutti hanno manifestato l’aspirazione di avere una casa e mandare a scuola i figli”, ha proseguito Pillay, raccontando degli incontri avuti oggi.
In sintonia con Amnesty, Pillay, che ha incontrato ieri anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni, ha detto che in Italia sembra prevalere “la tendenza ad affrontare la questione dei rom dal punto di vista della sicurezza più che dell’integrazione, con un eccessivo ricorso a misure repressive come la sorveglianza poliziesca e gli sgomberi forzati”.
Lo scorso anno il commissario per i Diritti umani del Consiglio d’Europa, criticando l’Italia per la sua politica in materia di immigrazione, si era soffermato in particolare sulla situazione di rom e sinti, vittime a suo parere di “un persistente clima di intolleranza”, e aveva criticato in sostanza il censimento nei campi nomadi deciso dal governo. Accuse respinte a suo tempo da Maroni.
Affrontando il tema più generale della percezione degli immigrati in Italia, il commissario Onu ha invitato i politici e i media italiani a rinunciare agli stereotipi quando si riferiscono a specifici gruppi di persone, perché “inaccettabili e pericolosi”.
“Invito i politici, i media e i funzionari pubblici non solo ad evitare questo tipo di retorica, ma anche ad impegnarsi pubblicamente contro di essa. Chiudere un occhio non è la soluzione, ma parte del problema”, ha detto.
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