Cri e UE, rispettare il diritto d’asilo dei rifugiati
Fonte: www.immigrazione.biz
Ferita aperta sulla questione dei 300 eritrei detenuti in Libia
E’ necessario rispettare il diritto d’asilo dei rifugiati. E’ sintetico ma chiaro il messaggio che il massimo dirigente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, ha lanciato al Governo. “Le persone vanno rispettate. Ci sono dei trattati internazionali che prevedono i diritti dei rifugiati. Non possiamo che insistere affinchè tutti i governi rispettino i trattati internazionali, compreso il governo italiano”. Il riferimento è naturalmente ai 300 eritrei detenuti nelle carceri libiche, ma comunque estende la questione rimarcando l’operato dell’Italia in tema di accordi bilaterali con la Libia.
Un tema tanto caro alle associazioni che difendono il diritto dei migranti a richiedere comunque asilo, in ogni paese ed in ogni situazione si trovino. “Credo che a livello politico si debba intervenire perche’ il rispetto dei diritti umani fondamentali sia assicurato in tutto il mondo. Pero’ – continua Barra – bisogna cominciare a dare l’esempio. La politica dei respingimenti non sempre e’ aderente ai trattati internazionali. Noi chiediamo che i trattati internazionali che tutelano i richiedenti asilo vengano rispettati.”
“Abbiamo avuto – finisce Barra – relazioni per parecchio tempo con le persone che arrivavano dalle coste libiche o da ancora piu’ a sud nel continente africano. Il nord Africa ha un doppio problema. Non e’ solo terra di emigrazione ma anche di immigrazione perche’ al peggio non c’e’ fine. Posso dire che la maggioranza delle donne ha raccontato di essere stata fatta oggetto di violenza”.
C’è anche l’Unione Europea che tramite il commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, ha chiesto aiuto al governo italiano per fare chiarezza sulla questione, che è divenuta davvero critica. La Farnesina fa sapere che l’Italia “e’ pronta a fare la sua parte ma nel quadro di un’azione Ue”. Il portavoce del Ministro degli Esteri, Maurizio Massari ha spiegato come non si tratti di un “un problema tra Italia e Libia”, e “non si capisce perchè solo l’Italia si debba fare carico di questi rifugiati e del problema dei rifugiati in generale”.