Immigrati, Osservatorio Carta di Roma: cala l’attenzione di Libero e il Giornale
Fonte: www.redattoresociale.it
Indagine sulle prime pagine di 6 testate nazionali. Avvenire primo per attenzione alla sicurezza, il Corriere per numero di notizie. La parola “clandestino” lascia il posto al termine “immigrato”
ROMA – E’ Avvenire seguito da Il Corriere della Sera a dare il maggior spazio alla sicurezza, mentre Libero e il Giornale sono le testate che meno danno risalto agli episodi di cronaca nera con protagonisti stranieri. Lo rivela l’indagine, presentata oggi a Roma, realizzata dall’Osservatorio Carta di Roma, nato per monitorare l’informazione italiana in materia di immigrazione e di asilo. Sono state prese in considerazione tutte le prime pagine edite dal 1 gennaio al 30 aprile 2010 su sei testate nazionali (La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Giornale, La Stampa, Avvenire e Libero) con l’obiettivo di monitorare la qualità dell’informazione, con una particolare attenzione al “caso” Rosarno. In totale sono 728 le prime pagine osservate, ma solo la metà (364) utili all’analisi, considerando l’interesse specifico per i temi della sicurezza e dell’immigrazione e le notizie di italiani o stranieri come protagonisti di episodi di “nera”. La maggior parte delle notizie riguarda commenti e reazioni (133), ma attenzione è dedicata a crimini e reati (121), iter giudiziario, incidenti, suicidi, malori, storie ed inchieste. Resta ultimo il tema degli sbarchi e respingimenti, solo 7 notizie nel periodo considerato (l’1%).
I media più attenti. Sono Avvenire, La Stampa e Il Corriere della Sera a far registrare percentuali simili e più alte della media. Avvenire dedica il 2,5% delle notizie agli sbarchi (argomento che rimane comunque residuale) ed è molto attento anche a commenti e inchieste (26,7%). Quasi il 30% delle notizia de Il Corriere della Sera sono dedicate al dibattito pubblico e alle politiche di governo in materia, e quasi il 27% a reati e crimini. Libero e il Giornale su tutti danno meno risalto agli episodi di cronaca nera con protagonisti stranieri, complessivamente poco meno della metà degli episodi che coinvolgono gli italiani. E, più in particolare, Libero “spicca” per la scarsa attenzione ai crimini (5,5%), all’iter giudiziario (7%) e ai pezzi di inchiesta ed approfondimento (1,6).
Cambia il linguaggio. La parola “clandestino” lascia il posto al termine “immigrato” e scende all’undicesimo posto nella classifica dei 102 lemmi più usati in cronaca con “una decisa sterzata linguistica”. E’ anche il caso Rosarno a modificare il linguaggio giornalistico. “In un periodo segnato da una serie di scandali politico giudiziari e da due gravi atti di intimidazione da parte della ‘ndrangheta a Reggio Calabria, – sottolineano gli osservatori – l’enfasi sull’immigrato che delinque (perlomeno nelle “prime ”) sembra così ridimensionarsi, riassorbita dal caso Rosarno e dall’emergenza criminale che, come attesta anche l ’analisi delle parole più usate nei titoli, ha inciso in modo significativo sulle agende dei quotidiani”.