Discriminazione: per l’Unar la legge a sostegno della famiglia del Friuli Venezia Giulia presenta elementi di incostituzionalità.
Fonte: www.immigrazioneoggi.it
La norma prevede un’anzianità di residenza di 8 anni per accedere a benefici su familiari disabili e gestanti.
L’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali presso il Ministero per le pari opportunità, giudica discriminatoria la nuova legge a sostegno delle famiglia e della genitorialità del Friuli Venezia Giulia.
Secondo l’Unar, vi sarebbero profili di “incostituzionalità” nell’art. 39 della legge in cui si enuncia un criterio di priorità a favore dei residenti da almeno otto anni in Italia di cui uno in Regione Friuli Venezia Giulia nell’accesso ad una serie di interventi e benefici sociali rivolti in particolare al reinserimento lavorativo dei genitori con minori disabili, al sostegno economico delle gestanti, al sostegno abitativo delle nuove famiglie.
Per l’Unar, il criterio di anzianità di residenza introduce una discriminazione indiretta su base di nazionalità, in quanto svantaggia in misura proporzionalmente maggiore gli immigrati, che pur regolarmente residenti hanno un minore grado di autoctonia rispetto alla popolazione italiana residente nella regione. Di conseguenza, la normativa appare in contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza e ragionevolezza, nonché con il divieto di discriminazioni su base di nazionalità anche in materia di prestazioni sociali di cui all’art. 14 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il parere dell’Unar era stato richiesto dall’Associazione studi giuridici (Asgi) del Friuli Venezia Giulia che oggi ha diffuso il parere. La stessa associazione informa che il Governo rinuncia all’impugnazione della legge dinanzi alla Corte Costituzionale a fronte dell’impegno della Regione ad un’applicazione “mitigata” del contestato criterio di priorità nell’accesso agli interventi sociali a favore dei lungo residenti.