Immigrati: Formigoni, irrealistico che Italia possa accogliere tutti
(ASCA) – Roma, 23 ago – ”L’insegnamento del Vangelo e del Papa indicano l’ideale verso cui tendere” ma bisogna guardare alla ”realta”’ e ”sarebbe irrealistico pensare di poter accogliere tutti, senza limite alcuno”. Cosi’ il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervistato da ”La Repubblica”, interviene dopo l’appello in francese fatto ieri dal papa che ha invitato i paesi ad accogliere gli uomini in difficolta’ di ogni paese.
”L’appello del papa – spiega Formigoni – e’ quello alla dimensione cristiana dell’accoglienza, che vale per tutti. E’ una parte dell’insegnamento universale della Chiesa da sempre, ma ha una sua valenza attuale in un mondo in cui avvengono tragedie immani come quelle del Pakistan. Certo, la fraternita’ non e’ facile. Nella realta’ quotidiana, i governi devono fare i conti con problemi concreti che possono creare situazioni in cui questo insegnamento non riesce a essere realizzato con pienezza”.
Dunque, la stretta sui nomadi francese: ”E’ uno di quei casi in cui la strada evangelica, che rappresenta la via ideale da seguire, si scontra con situazioni concrete molto difficili. Ma non credo che ci sia contraddizione con il fatto che gli Stati si pongano dei limiti”.
In questo senso, ”la parola del Papa e’ il punto di riferimento e non soltanto per me. Lo considero l’ideale a cui guardare. Per arrivarci dobbiamo fare di tutto, ma con gradualita’ e realismo”. Secondo Formigoni ”e’ giusto accogliere perseguitati politici, le vittime di catastrofi naturali, ma quanti arrivano dai paesi dell’Europa dell’est, ad esempio, non sono in queste condizioni. Vanno richiamati gli stessi governi, che hanno accettato le regole dell’Unione, alla responsabilita’. Non si possono far passare per liberta’ di movimento masse di persone che non sono in grado di lavorare o mantenere se stessi: sarebbe una presa in giro. I due paletti da rispettare – conclude – devono essere questi: la possibilita’ di avere un posto di lavoro e una casa decente”.