Immigrati: via ai controlli in 110 case
Fonte: messaggeroveneto.gelocal.it
Tensione Questura-Provincia a Pordenone
di Stefano Polzot
PORDENONE. Due ore di colloquio, con momenti anche accesi, a conclusione delle quali il vicepresidente della Provincia, Eligio Grizzo, ha spuntato verifiche sugli immigrati che non appaiono residenti negli immobili dichiarati all’anagrafe, mentre sulla sussistenza del diritto al permesso di soggiorno per i richiedenti borse lavoro da un lato c’è un problema di carenza di personale, dall’altro la legge non collima con gli obiettivi che si è posto l’assessore. Si è concluso tra luci e ombre il vertice tenutosi ieri in Prefettura tra l’esponente della giunta Ciriani, il questore e il prefetto a fronte della richiesta avanzata dallo stesso Grizzo.
Nello specifico l’assessore all’Immigrazione aveva posto due questioni sostanziali: il problema dei 110 immigrati che non hanno ricevuto le lettere per il colloquio con i facilitatori previsto dal piano provinciale perché risultano sconosciuti alle Poste; le verifiche sui 900 stranieri che hanno richiesto borse lavoro per determinare se, a un anno di distanza, lo hanno trovato.
«Sul primo punto – afferma Grizzo – il prefetto, Pierfrancesco Galante, che ringrazio per la sua disponibilità, si è impegnato a inviare una lettera ai Comuni affinché sollecitino delle verifiche sull’effettiva residenza degli immigrati nei luoghi dichiarati all’a nagrafe». Controlli che spettano ai Comuni, attraverso i poliziotti municipali, i quali, per tre volte, in orari diversi, devono verificare se nelle abitazioni effettivamente qualcuno risiede. Solo dopo tali controlli può scattare la procedura a carico dei dichiaranti. Verifiche che devono fare i conti con la scarsità di personale a disposizione dei municipi, che si sono visti bloccare il turn over dei dipendenti.
Sul secondo punto «prefetto e questore mi hanno segnalato che la Bossi-Fini stabilisce che il permesso di soggiorno possa essere revocato se, dopo un anno di mancato impiego, e ulteriori sei mesi di tentativi di reinserimento l’immigrato è ancora senza lavoro. Una norma farraginosa – continua Grizzo – e per questo mi farò carico di inoltrare una nota al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, affinché promuova una modifica della stessa. Non è possibile che manteniamo, in termini di assistenza da parte dei Comuni, persone che da troppo tempo non lavorano».
Sulla questione dei controlli, peraltro, ci sono stati due momenti di scambi accesi tra lo stesso Grizzo, che sollecitava verifiche da parte delle forze dell’ordine, e il questore, Antonio Maiorano, il quale si appellava al rispetto delle norme e delle procedure.
Sul tavolo anche le collaborazioni tra Provincia, Questura e Prefetture proprio sulle procedure, con il vice presidente dell’e nte intermedio che ha confermato la disponibilità ad affiancarsi al lavoro della Polizia con personale nelle attività che possono essere delegate e che rientrano nei campi di attività della Provincia.