Via Rubattino, nessuno abbandona i bambini sgomberati
Fonte: www.redattoresociale.it
“Continuiamo il pre-scuola con i bambini rom”: la comunità di Sant’Egidio, le maestre e il comitato genitori della scuola di via Feltre non lasciano per strada i piccoli. E lo sgombero di ieri continua a suscitare critiche
MILANO – “Continuiamo il pre-scuola con i bambini rom”: la comunità di Sant’Egidio, le maestre e il comitato genitori della scuola di via Feltre non abbandonano i rom sgomberati ieri da via Rubattino. “Lunedì si torna tra i banchi e vogliamo che arrivino preparati”, afferma Elisa Giunipero, della comunità di Sant’Egidio. Da una settimana nella parrocchia dei Santi Martino e Gerolamo Emiliani 25 bambini del campo, dai 4 ai 13 anni, frequentavano il pre-scuola organizzato dai volontari per facilitare il loro ingresso nel mondo della scuola. “Siamo in contatto con le famiglie rom e troveremo il modo per farli venire”, conclude Elisa Giunipero.
Lo sgombero di ieri continua a suscitare critiche. In un comunicato stampa del comitato genitori della scuola di via Feltre, il presidente Domenico Protti scrive che “tra cinque giorni, molti dei bambini presenti (29) avrebbero ripreso la scuola. L’unica possibilità per poter pensare ad un futuro diverso dai propri padri, dalle proprie madri. Negato. Bambini senza diritto di istruzione. Senza il diritto di sapere che si può vivere diversamente”. “La politica e le istituzioni hanno offerto solo sgomberi. Sgomberi che hanno comunque un costo molto alto, nella speranza di essere ripagati con la moneta elettorale”, commenta Domenico Protti.
I volontari, il comitato genitori e alcune maestre hanno seguito quest’anno i rom di Rubattino. “Qualcosa è cambiato -scrive il presidente del comitato genitori-. Si è creata una rete di solidarietà, di affetto, di contatti che con le proprie sole forze è riuscita a dare qualche speranza a qualcuna di queste famiglie. Qualche genitore Rom ha trovato lavoro, seppur temporaneo; qualche famiglia Rom è riuscita a trovare anche una casa”.
La scuola è la scommessa delle famiglie rom. “Tutte hanno compreso l’importanza della scuola per i propri figli -sottolinea Domenico Protti- ed hanno messo in atto una grande determinazione e volontà nel far frequentare con continuità le lezioni, nonostante i continui disagi e incertezze a cui dovevano far fronte. Hanno capito che, attraverso la scuola, un processo di integrazione è possibile”.