Pisacane, esplode la questione “seconde generazioni”
Fonte: www.redattoresociale.it
La scuola oggi fa parte dell’istituto comprensivo “Laparelli”. Rispetto all’anno 2009-2010 in cui c’erano 23 iscritti italiani e 96 stranieri, oggi ci sono 35 italiani e 88 stranieri con le iscrizioni di italiani cresciute del 50%
Roma – Hanno cantato in dialetto piemontese “Sciur padrun da li beli braghi bianchi” i bambini bengalesi, cinesi, italiani e di tante nazionalità della scuola elementare Carlo Pisacane di Roma. Il canto popolare delle mondine è stato intonato da un coro arrivato direttamente dal futuro. L’Italia di seconda generazione, cioè dei figli di immigrati nati in Italia, nell’istituto scolastico del VI municipio costituisce già la stragrande maggioranza degli iscritti. Del piccolo spettacolo allestito per salutare la visita dell’assessore capitolino alla Scuola Laura Marsilio, ha fatto parte anche il racconto di un ragazzo bengalese di seconda media. “Ho conosciuto Verdi e La Traviata provando l’orgoglio di sentirmi anche un po’ italiano” ha detto l’ex alunno della Pisacane.
La scuola di via dell’Acqua Bullicante, oggi parte dell’istituto comprensivo “Laparelli”, è da anni al centro del dibattito politico per l’altissima percentuale di bambini iscritti di origine straniera ma in gran parte nati sul suolo italiano. “Anche se questi bambini sono nati in Italia è sbagliato considerarli non stranieri. Non è solo un fatto anagrafico, ma è una questione culturale”, ha detto l’assessore Marsilio a margine della visita. “Integrazione significa scambio, è bene che questi bambini possano convivere con quelli di origine italiana, così si favorisce un sentimento di appartenenza”, ha concluso. Poco prima, rivolta ai piccoli scolari di tante nazionalità, ai docenti e alla nuova preside Flora Longhi, l’assessore capitolino aveva sottolineato che la sua visita “testimonia la vicinanza del Comune alla scuola, siamo convinti che la presenza di bambini stranieri è una risorsa per l’arricchimento reciproco, come ci hanno insegnato gli antichi romani”. Ai bambini si è rivolta con queste parole: “Vogliamo che vi sentiate bambini, figli e fratelli d’Italia”.
L’istituto elementare simbolo della lotta politica sul tetto agli stranieri in classe ha cambiato nome perché è stata accorpata alle medie Pavoni e Beccadelli, diventando un istituto comprensivo, ma il punto cruciale, anche quest’anno, è il ritorno dei bambini di famiglia italiana nella scuola. “Raccogliamo l’appello dei bambini stranieri che ci chiedono di avere qui gli italiani” ha ricordato l’assessore, rispondendo alle domande dei giornalisti sul cambio di dirigenza. “La ex dirigente Nunzia Marciano è stata trasferita sulla base delle nuove norme sul dimensionamento – ha spiegato –la vecchia dirigente e chi l’ha preceduta non hanno considerato un problema il fatto che i bambini fossero tutti stranieri, ma anche se sono nati in Italia non è solo un fatto anagrafico, è culturale”. Secondo l’assessore, “i bambini sono i primi a dire: noi vogliamo stare con gli italiani. Le famiglie italiane che ora fuggono sono disposte a tornare se vedono che viene gestita la presenza di stranieri per creare parità di apprendimento”. Sulla petizione di 170 firme di genitori della scuola che chiedevano garanzie sulla continuità del piano formativo con il cambio di direzione e lamentavano di non avere avuto risposta, l’assessore ha aggiunto: “la petizione andava nella direzione di mantenere la vecchia dirigenza, la nuova dirigente non è ideologizzata, è in linea con l’indirizzo ministeriale”.
I dati forniti dall’assessorato dicono che nella scuola Pisacane per l’anno scolastico 2010-2011 si sono formate due classi prime anziché una, con un aumento della popolazione scolastica (di cui una prima che ha solo alunni stranieri). Rispetto all’anno scolastico precedente, 2009-2010 in cui c’erano 23 iscritti italiani e 96 stranieri, oggi ci sono 35 italiani e 88 stranieri con le iscirizioni di italiani crescuite del 50%. La percentuale di stranieri scende fino al 35% se si considera tutto l’istituto comprensivo Laparelli che ha in totale 870 alunni.
L’azione è puntata sulle scuole dell’infanzia, per iniziare a persuadere le famiglie prima dell’ingresso dei figli nella scuola elementare. Tra i progetti di integrazione nelle scuole dell’infanzia ci sono i Gis, gruppi per l’integrazione scolastica “al fine di regolare i flussi di iscrizione ne casi in cui si riscontra una maggiore concentrazione di alunni stranieri”, la presenza dei mediatori culturali al momento dell’iscrizione e il progetto “Scuole dei Fratelli d’Italia – scuole di Solidarietà”, costato 383 mila euro per l’anno scolastico 2009 – 2010