Marocco, “le rimesse degli emigrati, pricipale motore per lo sviluppo”
Fonte: www.redattoresociale.it
Uno studio congiunto di Iom e Icmpd evidenzia come l’invio di denaro dai cittadini residenti all’estero sia la principale fonte d’investimento nel paese. Cooperazione italiana: “In crescita i progetti per lo sviluppo attraverso i migranti”
Roma – “Nel solo 2001 il totale delle rimesse dei marocchini emigrati verso il proprio paese d’origine ha raggiunto un valore pari a sei volte il complesso degli aiuti allo sviluppo e cinque volte quello degli investimenti diretti esteri. Esso ha inoltre superato le entrate nazionali provenienti dall’industria del turismo e dall’esportazione dei prodotti agricoli e dei fosfati”: lo afferma il “Rapporto sulle politiche di collegamento con la diaspora in Marocco”, realizzato dallo Iom-Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) e dall’Icmpd (International Centre for Migration Policy Development) con il cofinanziamento della cooperazione italiana oltre a quello di altri tre Stati europei (Francia, Svizzera e Olanda), presentato oggi a Roma nell’ambito del seminario internazionale “Strumenti della Diaspora marocchina”.
Secondo lo studio, il Marocco si situa al quinto posto nella classifica dei paesi in via di sviluppo che ricevono rimesse, dopo l’India, la Cina, il Messico e Le Filippine. Negli ultimi anni, l’ammontare del denaro inviato nel paese, dai marocchini residenti all’estero ha visto una crescita quasi ininterrotta: dai 3,2 miliardi di dollari del 2001, ai 5,4 del 2006, subendo una riduzione del 4% nel 2008 e del 10% nel 2009, solo a causa della crisi economica. Nel periodo 2004-2008, circa il 67% delle rimesse proveniva da tre paesi europei: la Francia, la Spagna e l’Italia.
“La crescita continua delle rimesse in Marocco fino al 2008 – ha sottolineato Barbara Fridel dell’Oim – si spiega considerando le iniziative messe in pratica dal governo del Marocco per rafforzare i legami tra i marocchini residenti all’estero e il loro paese d’origine”. Tra le iniziative, Fridel ha citato la creazione della Mumade (Mutuelle des Marocains à l’Etranger), che garantisce una copertura medica ai marocchini emigrati, rientrati provvisoriamente o definitivamente in patria. Al seminario hanno inoltre partecipato esponenti della Fondazione Hassan II per i marocchini residenti all’estero, che dagli anni ’90 realizza attività finalizzate a rafforzare le associazioni delle comunità marocchine all’estero, per l’integrazione nel paese di emigrazione e per il mantenimento della cultura d’origine.
La Fridel ha infine citato le indicazioni finali del progetto Iom-Icmpd “Legare le comunità di emigranti per un maggiore sviluppo – inventario delle capacità e pratiche istituzionali”, che ha coinvolto oltre al Marocco altri paesi, dalla Tunisia all’Etiopia: “Favorire percorsi di fiducia tra paesi d’origine e paesi d’immigrazione, facilitare la doppia cittadinanza, rafforzare le associazioni professionali, promuovere politiche di integrazione nel paese di destinazione e di reintegrazione nel paese d’origine”. Ludovica Jona
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