Immigrati: FRONTEX, pressione migratoria in Italia solo del 4%
(ASCA) – Varsavia, 22 ott – In Italia non esiste alcuna emergenza immigrazione per quanto riguarda gli arrivi di clandestini ormai scesi al 4% dell’intera pressione migratoria sui confini esterni dell’Ue. Una diminuzione che, d’altronde, segue il trend europeo che fa registrare un -24% di arrivi. Ad affermarlo e’ stato il vicedirettore dell’agenzia Frontex, Gil Arias Fernandez.
Il dirigente dell’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne ha avuto stamane un incontro con i giornalisti mentre, in contemporanea, si svolgeva un incontro tra il direttore di Frontex e una delezione di parlamentari italiani del Comitato Schengen, Ilkka Laitinen.
Per quanto riguarda, in particolare l’Italia, Fernandez ha affermato che la pressione migratoria sulle nostre coste e’ passata dal 12% del 2009, rispetto all’intera percentuale dei paesi Ue al 4%.
In Europa se il primo semestre 2009 aveva fatto registrare 53.600 ingressi illegali, nello stesso periodo di quest’anno gli arrivi sono scesi a 40.900. Gli arresti di scafisti o persone coinvolte nel traffico e nel passaggio di immigrati clandestini, sono passati dai 4.600 del 2009 ai 4.700 di quest’anno.
In diminuzione anche i cosiddetti ‘over steiers’, -22% ed i richiedenti asilo calati nel corso dell’ultimo anno del 17%. In questo momento, ha poi detto il responsabile di Frontex – la vera zona critica per l’ingresso in Europa e’ costituita dalla Grecia e dalle frontiere di questo paese con Turchia e Albania.
”Piu’ del 91% di tutti gli ingressi illegali in Europa – ha infatti detto Fernandez – transitano dal confine greco-turco e greco-albanese mentre altre rotte attive sono quelle dei Balcani occidentali, del Mediterraneo occidentale mentre la rotta dell’Africa occidentale, verso le Canarie e’ praticamente chiusa”.
Per quanto riguarda l’Italia nei primi 8 mesi del 2010 si e’ registrata una ”drastica diminuzione” degli ingressi dei passaggi illegali scesi dai 7.863 del primo semestre 2009 a 2.233 dello stesso periodo del 2010, pari a un -72% del totale.
Praticamente bloccati gli ingressi nelle aree insulari mentre si denota la creazione di nuove rotte con sbarchi aumentati in Puglia e Calabria. Nelle due regioni meridionali se nel 2009, infatti, vi erano state 242 intercettazioni, nel 2010 si e’ passati a 1.307 con un piu’ 440%. ”Sono immigrati – ha detto Fernandez – che provengono innanzitutto dalla Turchia e dall’Albania e molti di loro sono stati intercettati a bordo di yacht di lusso”.
Per quanto riguarda l’Italia cambia anche la nazionalita’ degli arrivi oggi guidata in gran lunga dagli afghani, seguiti da siriani e iraniani, mentre negli anni scorsi le nazionalita’ erano somale e nigeriane.